Cronologia della telegrafia sottomarina - I Telegrafi delle Due Sicilie

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Miscellanea | Cronologia della telegrafia sottomarina (1795 - 1880)

Francisco Salvà Campillo
Salvá Francisco Campillo ( Barcellona, dicembre - luglio 1751 - 13 febbraio 1828 ) è stato un medico , fisico e meteorologo spagnolo. Più che come medico, Salvá è famoso come fisico. In questo campo si distinse nello studio dell'elettricità. Nel 1795 lesse alla Accademia Reale delle Scienze e delle Arti di Barcellona una propria  memoria intitolata "L'energia elettrica applicata alla telegrafia". Condusse esperienze in questo campo nella sua casa di Barcellona in Calle Petritxol, arrivando a proporre l'istituzione di una linea telegrafica tra Alicante e Palma di Maiorca. Guglielmo Marconi riconobbe il valore delle scoperte dello scienziato spagnolo considerato uno dei pionieri della telegrafia elettrica.
Giovanni Aldini
Aldini Giovanni (10 Aprile 1762 - 17 Gennaio 1834), nato a Bologna nipote di Luigi Galvani. studiò filosofia e fisica, fece carriera all'interno dell’Università della sua città come studioso e ricercatore sperimentale di Fisica. Uomo eclettico, ottenne incarichi prestigiosi accumulando un vero patrimonio. Conosceva l'inglese, francese e tedesco; lingue in cui scrisse molte delle sue dissertazioni. Girò l’Europa in lungo e in largo, fece svariate invenzioni ed ottenne diversi brevetti. Si specializzò in dispositivi antincendio, in applicazioni elettriche per illuminazione e soprattutto in campo medico. Si guadagnò notorietà ed una fama sinistra spettacolarizzando esperimenti con l' elettricità applicata a cadaveri di uomini e animali ottenendo contrazioni dei corpi e dei volti, la riapertura degli occhi dei cadaveri o la schioccare delle mandibole di animali morti. Dagli esperimenti di Aldini nacque l’ispirazione di Mary Shelley per la scrittura del suo romanzo d’esordio: Frankenstein; ovvero il moderno Prometeo. All'inizio del 1803 eseguì un esperimento per determinare la velocità di una corrente elettrica attraverso un cavo immerso nelle acque del porto di Calais.
Incisione raffigurante l'esperimento sulla conduzione di elettricità galvanica attraverso l'acqua di mare condotto da Giovanni Aldini nel porto di Calis nel 1803. A destra la piastra voltaica posta su un supporto isolante; l'individuo a sinistra collega i fili e riceve una scossa elettrica. Tratto da "Essai theorique et sperimentale sur le galvanisme" tavola 8 di Giovanni Aldini, De l'Imprimerie de Fournier fils, 1804.
Novembre 1851: "I gemelli siamesi": vignetta per il collegamento tra Inghilterra (John Bull) e la Francia (caricaturizzata con l'allora presidente della Repubblica francese Napoleone III).
Telegrafo elettrico impiegato nella guerra di Crimea (1854). L'immagine mostra l'apparato di posa del cavo telegrafico impiegato dalle truppe britanniche. Il sistema si componeva di un aratro che aprendo un profondo solco, consentiva di depositare il filo telegrafico ad una profondità sufficiente a proteggerlo. Il cavo telegrafico veniva avvolto attorno ad una bobina che ruotando orizzontalmente lo rilasciava nel solco aperto dall'aratro. L'intero apparato era sistemato su di un carrello azionato dalla forza di otto uomini.
Cyrus West Field
Cyrus West Field (Stockbridge, 30 novembre 1819 – New York, 12 luglio 1892) commerciante e finanziere di New York, propose per la prima volta, nel 1854, di posare un cavo di rame di 2.000 miglia lungo il fondo dell'oceano da Terranova all'Irlanda, ma i primi tre tentativi si conclusero con cavi rotti e fallimenti. La tenacia di Field alla fine fu ripagata nel luglio 1866, quando la nave Great Eastern, stese con successo il cavo lungo il fondo sabbioso e pianeggiante del Nord Atlantico.
17 - 18 agosto 1858. In occasione della posa del primo cavo telegrafico transatlantico, quando la USS Niagara arrivò a Brooklyn da Terranova dove il cavo sbarcò in Nord America, New York festeggiò l'evento illuminando gli edifici pubblici e sparando fuochi d'artificio sul City Hall Park. Alcune scintille penetrarono nella copertura metallica della cupola e, la notte del 17 agosto, il tetto andò in fiamme. La "Currier & Ives", con uffici nella vicina Nassau Street,rapidamente pubblicò questa litografia colorata a mano. Sfortunatamente, anche lo stesso cavo telegrafico riscontrò problemi e s'interruppe dopo solo tre settimane di servizio. Collezione del MET, Metropolitan Museum of Art di New York.
Il progetto di posa del cavo transatlantico iniziò nel 1854. Fu costruito un cavo formato da 7 fili di rame ciascuno rivestito da tre strati di gutta-percha avvolti a loro volta in uno strato di canapa, il tutto inserito in una guaina di fili di ferro.Il cavo pesava circa mezza tonnellata per ogni chilometro (7,65 libbre cubiche per ogni quarto di braccio nautico). La Corona inglese finanziò l’opera e mise a disposizione le navi, lo stesso fece il Congresso. La corazzata inglese HMS Agamemnon (la prima in alto nell'illustrazione)  e la fregata americana USS Niagara (la seconda in basso nell'illustrazione intenta nell'operazione d'imbarco da poppa del cavo di collegamento con la terra) furono riconvertite a navi posacavi e il 5 agosto del 1857 iniziarono la posa, Il 6 agosto il cavo era già rotto. Il cavo fu recuperato e riparato, ma si ruppe di nuovo poco dopo, stavolta a circa 3 km di profondità. Le operazioni furono interrotte. L’anno successivo il tentativo di posa riprese, le due navi da guerra partirono una dall’Irlanda e una dal Canada con l’obiettivo di incontrarsi a mezza via in pieno oceano. Anche questa volta non mancarono i problemi e il cavo si spezzò ben tre volte. Recuperato, riparato e rimesso in posa, finalmente il 16 agosto del 1858, per la prima volta nella storia dell’uomo, due continenti diversi poterono scambiarsi messaggi in maniera "rapidissima". Furono necessarie ben 17 ore per trasmettere il primo telegramma il cui testo recitava: "Europe and America are united by telegraphy. Glory to God in the highest; on earth, peace and good will toward men". Anche questo secondo cavo subì presto interruzioni dovute all'usura e alle scarse competenze sul corretto voltaggio da utilizzare.
Vignetta tratta dal Punch, numero del 21 agosto 1858, all'epoca della posa del cavo telegrafico atlantico. Titolo: Il Cavo Atlantico: Una brutta notizia per il despotismo. I due personaggi, John Bull (Inghilterra) e Jonathan (personificazione degli USA, il personaggio precedette il più noto zio Sam) sono entrambi impegnati a tirar via dall'Oceano Atlantico il despota Nettuno che divide le due nazioni. John Bull dice all'altro: "Tieni duro Jonathan", Jonathan risponde: " Tutto a posto John".
Dopo due tentativi falliti, nel 1857/1858, la S/S Great Eastern, la più grande nave sino ad allora mai costruita, fu impegnata nella posa del cavo transatlantico nelle campagne del 1865 e del 1866. Possedendo una capacità di stiva tale da poter accogliere 4.300 km di cavo telegrafico, rese inutile l'impiego di due navi, come avvenuto nei precedenti tentativi in quanto la Geat Eastern, da sola, poteva gestire la posa dell'intero cavo necessario al collegamento sottomarino tra Inghilterra e Stati Uniti .
Nell'aprile 1868 fu costituita la “Indo-European Telegraph Company”, con sede a Londra. Lo scopo della società fu il finanziamento, la costruzione e la gestione della nuova linea tra la Gran Bretagna e Calcutta, in India. Alla società parteciparono la Siemens & Halske e Siemens Brothers Ltd, e gli Stati che parteciparono alla realizzazione del progetto. La nuova società incaricò la Siemens & Halske di costruire la linea, la casa madre a Berlino e la filiale russa a San Pietroburgo si occuparono della costruzione della linea terrestre, mentre Siemens Brothers dall'Inghilterra si occupò della posa del cavo sottomarino attraverso il Mar Nero e del trasporto di materiali verso la Russia, il Caucaso e la Persia. Il 2 aprile 1870 fu scambiato il primo messaggio sulla nuova linea transcontinentale, in soli 28 minuti Londra e Calcutta furono in grado di comunicare attraverso il telegrafo elettrico.
Marzo 1870: atterraggio ad Aden del cavo telegrafico di collegamento trascontinentale tra Londra e Bombay (nell'immagine sull'orizzonte si notano le sagome delle due navi che collaborarono alla realizzazione dell'impresa: la S/S Great Eastern e la C/S Chiltern.
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 A mio padre   
(Procida 1930 – Napoli 1980)
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Telegrafo  
dal greco antico tele (τῆλε) "a distanza" e graphein (γράφειν) "scrivere", scrittura.





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