Le Tariffe Telegrafiche - I Telegrafi delle Due Sicilie

Vai ai contenuti
La Telegrafia Elettrica | Le tariffe telegrafiche

Il 15 dicembre 1857, il Decreto n. 4602 stabilì il regime tariffario da applicare ai dispacci telegrafici diretti “per l’interno de’ reali dominii, e per quelli di provenienza dall’estero o che si spediscono all’estero”.
La tariffa fu indipendente dalla distanza ed attribuita in funzione del numero di parole contenute nel dispaccio, sino al massimo consentito di cento.
Una franchigia di cinque parole fu concessa per l’indirizzo del destinatario, la parte eccedente questo limite fu tassata ordinariamente e considerata nel computo del messaggio.
Per i soli dispacci di Stato fu ammesso superare il valore massimo delle cento parole.
Il primo livello tariffario si applicò al “messaggio semplice”, cioè composto da un numero non superiore alle venticinque parole, l’importo raddoppiò per i dispacci da 25 a 50 parole, e triplicò per quelli da 51 a 100 parole.
Per la tariffazione, i dispacci furono suddivisi in cinque gruppi di circolazione:
  1. dispacci da e per una qualsiasi destinazione all'interno delle province continentali,
  2. dispacci da e per una qualsiasi destinazione all'interno della Sicilia,
  3. dispacci a circolazione interna, che transitarono per il cavo sottomarino tra Reggio e Messina,
  4. dispacci a circolazione interna, che transitarono per il cavo sottomarino tra Messina e Reggio,
  5. dispacci da e per l’estero.
Ai dispacci in transito sui circuiti telegrafici interni, si applicò una tassazione aggiuntiva, il cui ricavato fu ripartito tra le amministrazioni finanziarie di Napoli e Sicilia.
Lo schema che segue, illustra le tariffe e le tassazioni, in vigore dal dicembre del 1857, applicate a ciascuno dei sei gruppi di circolazione:
Tariffa Interna

Domini al di là del Faro. Per un Dispaccio trasmesso all'interno delle province continentali la tariffa fu:
    • Grana 40 per un dispaccio telegrafico semplice,
    • Grana 80 da 25 a 50 parole, di Grana 120 da 51 a 100 parole.
  1. Domini al di là del Faro. Come sopra.
Tassazione per i dispacci a tariffa interna

Domini al di qua del Faro. Ogni dispaccio semplice trasmesso da stazione a stazione nei domini Continentali fu soggetto ad una tassazione uniforme di Grana 30.
  1. Per i dispacci eccedenti le 25 parole fu applicata la scala di progressione, con aumenti di Grana 30 per ogni scaglione.
  2. Domini al di à del Faro. Come sopra.
Dispacci provenienti e diretti da/per i Domini al di là del Faro

Un dispaccio telegrafico diretto da qualunque punto delle province continentali alla Sicilia, o viceversa, fu soggetto ad una tariffa di Grana 80 di cui:
    • 40 grana per l’amministrazione continentale;
    • 40 grana per quella insulare.
Tassazione per i dispacci che transitano per il cavo sottomarino
  1. I dispacci che transitarono per il cavo sottomarino tra Reggio e Messina furono soggetti ad una tassazione di Grana 30, con l’applicazione della consueta gradazione.
  2. La tassazione applicata ai dispacci trasmessi dal Continente alla Sicilia fu versata in favore dell’amministrazione finanziaria napoletana, per quelli spediti dalla Sicilia al Continente la tassazione fu a favore della finanza siciliana.
Tariffa Estera

I dispacci di provenienza estera o diretti all'estero, furono soggetti ad una tassa unica di 1 Ducato e 20 Grana.
La tassazione aumentò secondo la consueta scala maggiorandosi di Grana 60 per ogni gruppo di parole. L’importo dei dispacci da e per l’estero fu suddiviso per i tre quarti, a favore della finanza di Napoli e, per un quarto a favore di quella di Sicilia.
L’esenzione dal pagamento delle tasse fu concessa, “per affari unicamente di real servizio”, ai ministri ed ai direttori delle reali segreterie di Stato, ai prefetti di polizia, ai procuratori generali delle gran corti criminali, agli intendenti, ai comandanti delle armi provinciali, al direttore generale dei dazi indiretti, al direttore del macino di Sicilia, all'amministratore generale delle Poste, ai sottintendenti.
Ai sindaci dei comuni ove non risiedevano autorità superiori, su autorizzazione dell’intendente o del comandante militare della provincia, fu egualmente concesso l’esonero dal pagamento delle tasse.
I dispacci di servizio delle regie strade ferrate, e della stessa amministrazione dei telegrafi elettrici, ebbero medesima franchigia.
Consegna a Domicilio

La tariffa per i telegrammi da consegnare al domicilio del ricevente veniva assoggettata ad una maggiorazione di 10 grana.
Decreto 4602 del 15 dicembre 1857 che stabilisce le tariffe telegrafiche.
apparato telegrafico Hipp in uso nelle Due Sicilie
Ricevitore Morse della macchina telegrafica HIpps "a secco", in uso nelle Due Sicilie. Museo storico della comunicazione EUR/Roma.
Tariffe telegrafiche del regno delle Due Sicilie (1858). da Almanacco Etrusco Cronologico, Statistico, Mercantile  per l'anno 1959, anno quarto. Firenze, Tipografia di G. Mariani .
separatore
 A mio padre   
(Procida 1930 – Napoli 1980)
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons
Attribuzione - Non commerciale -
Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
Stampa
Telegrafo  
dal greco antico tele (τῆλε) "a distanza" e graphein (γράφειν) "scrivere", scrittura.





Privacy
Banner Co2
Torna ai contenuti